mercoledì 25 dicembre 2013

"Amare qualcuno non è solo un forte sentimento, è una scelta, una promessa, un impegno."

[L'arte di amare, Erich Fromm]

martedì 24 dicembre 2013

Forse è l'aria natalizia che ci rende tutti più buoni, ma oggi sono contenta. O meglio, sono grata. Sono grata di essere così come sono, di volermi sufficientemente bene da rispettarmi ma non troppo da accecarmi, sono grata della vita che mi sta intorno, che cresce accanto a me ogni giorno, delle persone della mia famiglia, che scopri di amare quando cresci davvero. Capisci quanto davvero sono preziose, quanto davvero sono il tuo rifugio.
La casa piena, piena di gente, piena di urla, piena di cibo, piena di noi che siamo tutti insieme. Piena di me e del mio frenetico fare. Un giorno io voglio questo, non solo, certo, ma anche questo. Voglio una casa in cui vivere con serenità, con persone a cui voler bene. Non so se sarà piena di figli, o di mariti, di ex fidanzati o solo di amici, o compagni di strada. So che vi vorrei tutti, vi inviterei tutti ogni sera, a cenare con me. Oggi, in un momento di estasi mistica comprendo che l'odio ci fa restare esattamente dove siamo, mentre l'amore, di ogni tipo, sincero e pulsante, quello ci muove leggeri ovunque valga la pena di andare.

Per te: grazie di avermi ridato speranza nei tuoi confronti, speranza che tu sia una persona con cui vale la pena essere stata insieme, speranza che possiamo volerci bene. Grazie, qualsiasi cosa succederà poi, grazie anche se mi dovessi deludere, perchè in questo momento credo che tutto possa andar bene. Buon natale tesoro, ti voglio bene.

lunedì 23 dicembre 2013

"-Ti dico questo: io tonerò sempre da te.
 -Come puoi esserne sicuro?
 -E' vero amore, credi che succeda tutti i giorni?"

[La storia fantastica]

lunedì 16 dicembre 2013

"Quella fu l'ultima volta che ci parlammo e nessuno dei due lo sapeva. Non lo sappiamo mai, vero? Almeno avevamo finito scambiandoci parole d'affetto. Mi resta questo. Non è molto, ma è qualcosa. Ad altri va peggio."


sabato 14 dicembre 2013

Piango, piango sulle mie e sulle altrui miserie, sulle debolezze umane. Piango per me che non sono poi così speciale, piango per te che sei cambiato, per te che non cambi mai. Piango per gli amori fedeli e imperituri, che continuano ad aspettarti davanti alla porta di casa, piango per gli amori passati, che si sono dimenticati la dolcezza dell'affetto. Piango per tutti i cuori infranti e per tutti quelli che, inconsapevoli, stanno per spezzarsi, ah, ne è pieno il mondo di cuori sull'orlo del precipizio!

martedì 10 dicembre 2013

"Non credo sia possibile smettere di amare qualcuno che si è amato con intensità travolgente, si può solo amarlo nel modo in cui questi ti permette di farlo"

domenica 8 dicembre 2013

Tu che mi dicevi di saper cos'è l'amore vero, l'amore per gli altri esseri umani, tu che mi dicevi di conoscere "l'amor che move 'l sole e l'altre stelle".
Che tristezza amore mio: non sai niente, e neanche te ne rendi conto.

giovedì 21 novembre 2013

"Solo nello sporadico incontro, reso difficoltoso dalla distanza fisica che li separa e dalle pastoie di una quotidianità percepita come squallida e deprimente finzione, Jack ed Ennis ritrovano se stessi e recuperano, sia pure per qualche breve istante, lo spirito e le sensazioni vitali, proprie dei tempi della Brokeback Mountain, che assurge sempre più al ruolo di vera e propria "arcadia perduta", terra semi-mitologica, vagheggiata e sognata con l'intensità e la ferocia con cui si ricorda la sola vera felicità di una vita."

""Perché Brokeback Mountain? Perché credo che ognuno abbia una Brokeback Mountain nel cuore. È il luogo segreto cui vogliamo far ritorno o il traguardo che continuiamo a cercare senza risultato. È l'illusione per eccellenza, ma anche la ragione di vita per definizione: il sogno di una connessione totale e onesta con un'altra persona"

mercoledì 30 ottobre 2013

No man is an island,
entire of itself.
Each is a piece of the continent,
a part of the main.
If a clod be washed away by the sea,
Europe is the less.
As well as a promontory were.
As well as if a manner of thine own
or of thine friend's were.
Each man's death diminishes me,
for I am involved in mankind.
Therefore, not sando to know
for whom the bell tolls.
It tolls for thee.

Nessun uomo è un isola,
completo in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una nuvola venisse lavata via dal mare,
l'Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare una dimora di amici
tuoi o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perchè io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana.
Suona per te.

sabato 12 ottobre 2013

Tutto questo non è importante, tutto questo ci scivolerà addosso presto. Niente è davvero importante, è solo tutto insostituibile.

[Perchè io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, e che ci sono persone che quando compiono 17 anni dimenticano com'era averne 16; so che queste un giorno diventeranno delle storie e che le nostre immagini diventeranno vecchie fotografie, e noi diventeremo il padre o la madre di qualcuno, ma qui, adesso: questi momenti non sono storie, questo momento sta succedendo, io sono qui, e sto guardando lei, ed è bellissima... Ora lo vedo: il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo e ti alzi in piedi e vedi le luci sui palazzi e tutto quello che ti fa restare a bocca aperta. E senti quella canzone, su quella strada, con le persone a cui vuoi più bene al mondo. E in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito!]

mercoledì 9 ottobre 2013

E più vivo e più capisco. Che la serenità appartiene al singolo, alla persona nella sua interiorità, nei suoi pensieri, nel suo modo di vivere, di credere, di accettare il mondo e accettare se stesso. E' un equilibrio, la serenità, fatto di illusioni, di delusioni, di amore per se. Aveva ragione Seneca, quando diceva "omnia mea mecum sunt", tutte le mie cose ce le ho con me. Il saggio è indipendente, non solo in senso concreto e pratico di autonomia dalle cose, ma anche in senso affettivo autonomo dagli altri.
La felicità, quella è un'altra cosa. Quella, non ne sono ancora sicura, ma temo, credo e spero, che la felicità te la danno gli altri.
Perciò a voi la scelta: una serenità sicura o una felicità in bilico?
Non so decidermi, non ci vedo chiaro. Il tempo mi darà la risposta, se una risposta univoca esiste.
Sono davvero disposta a rinunciare alla mia serenità per essere felice, sì, ma continuamente in bilico?
Sono davvero disposta a rinunciare alla felicità per essere serena?
Sono davvero disposta a rinunciare alla felicità?

lunedì 16 settembre 2013

"E tutto quel che la natura avrebbe potuto offrirmi di vita mi sarebbe apparso ben misero, gli aliti del mare mi sarebbero apparsi ben brevi per l'immensa aspirazione che mi gonfiava il petto. Mi chinai su Albertine per baciarla. Se in quel momento la morte mi avesse colpito, la cosa mi sarebbe apparsa indifferente o meglio impossibile, perchè la vita non era fuori di me, ma in me; avrei sorriso di pietà se un filosofo avesse espresso l'idea che un giorno, anche lontano, sarei dovuto morire, che le forze eterne della natura mi sarebbero sopravvissute, le forze di quella natura sotto i cui piedi divini non ero che un granello di polvere; che dopo di me ci sarebbero state ancora quelle scogliere tondeggianti e piene, quel mare, quel chiaro di luna, quel cielo! Come sarebbe stato possibile, come avrebbe potuto il mondo durare più di me, dato che non ero io perduto in lui, ma era lui racchiuso in me?"

[All'ombra delle fanciulle in fiore, Proust]

domenica 15 settembre 2013



Tutto sta cambiando e domani sarà diverso, ma oggi, oggi ne sono felice.

giovedì 5 settembre 2013

martedì 20 agosto 2013


"Capisco ora che i confini tra rumore e suono sono convenzioni. Tutti i confini sono convenzioni, in attesa di essere superati. Si può superare qualunque convenzione solo se prima si può concepire di poterlo fare. In momenti come questo sento chiaramente battere il tuo cuore come sento il mio e so che la separazione è un'illusione."

mercoledì 14 agosto 2013


E' tutto sedimentato sotto il chiacchericcio e il rumore: il silenzio e il sentimento, l'emozione e la paura. Gli sparuti, incostanti, sprazzi di bellezza, e poi lo squallore disgraziato a l'uomo miserabile.
"Siamo tutti sull'orlo della disperazione, non ci resta che farci compagnia, prenderci un po' in giro."

[La grande bellezza]

martedì 23 luglio 2013

"Ergetevi insieme, ma non troppo vicini: poichè il tempio ha colonne distanti, e la quercia e il cipresso non crescono l'uno a fianco dell'altra."

[Gibran]

lunedì 22 luglio 2013

"Et les verres étaient vides
et la bouteille brisée
Et le lit était grand ouvert
et la port fermée
Et toutes les étoiles de verre
du bonheur et de la beauté
replendissaient dans la pouissiéere
de la chambre mal balayée
Et j'étais ivre mort
et j'étais feu de joie
et toi ivre vivante
toute nue dans mes bras."

E i bicchieri eran vuoti
la bottiglia spaccata
Il letto spalancato
e la porta sbarrata
E tutte le stelle di vetro
della felicità e della bellezza
scintillavano nella polvere
della stanza mal ripulita
Ero ubriaco morto
e gioioso falò
e tu ubriaca viva
nuda fra le mie braccia.

[Jacques Prévert, Fiesta]
Miseri coloro per i quali splendi intentata. Me, una tavola sacra votiva mi mostra avendo appeso le vesti umide per il potente dio del mare.

domenica 21 luglio 2013

"E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent'anni portati così, come si porta un maglione sformato su un paio di jeans"

[Farewell, Guccini]

domenica 14 luglio 2013

martedì 9 luglio 2013

"-Alekos, cosa significa essere uomo?
- Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell'umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un'ancora. Significa lottare. E vincere."

[Alexandros Panagulis]

lunedì 8 luglio 2013

Portami il girasole, ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza:
PORTAMI IL GIRASOLE IMPAZZITO DI LUCE.

domenica 7 luglio 2013

sabato 6 luglio 2013


E per un giorno ti sembra quasi di poter essere serena, per un giorno soltanto.

sabato 29 giugno 2013

Ehi, c'è qualcuno?
Tristezza. Senso di oppressione.

martedì 25 giugno 2013

ANNOTAZIONI:
-amiche
- rancore
- tenerezza
- compassione
- crisi
- sesso
- notte
- solitudine
- lavoro

lunedì 24 giugno 2013

ANNOTAZIONI
-terza prova
- no ansia
-orgoglio
-suggerimento anna
- gratitudine
- professoressa scienze Carmignani somigliante a mia mamma
- corsa motorino
- streaming sottotitoli italiano
- nostalgia
- cena walter
- stanchezza
- fuochi di san giovanni
- ricordi 2012,2011,2010
- dispiacere
- solitudine

Cause every body will die

venerdì 21 giugno 2013

E ho visto il futuro in cliniche psichiatriche, nell'angoscia di ogni momento che passa e che ti ricorda che niente è diverso dal precedente, nella notte statica e nel giorno caotico. Mi sono vista a convincermi di una soluzione, lottare scioccamente, raggiungerla e scoprire di essere stata un'illusa credendo che potesse essere reale, esistere. Mi sono vista perdere tutte le speranze, tutti gli interessi, tutte le passioni che un tempo mi caratterizzavano. Il coraggio, l'impegno, l'entusiasmo che non passava mai. Una mente anziana e stanca in un corpo giovane che non si riconoscono a vicenda. Mi sono vista rifiutare ogni prospettiva di vita, convinta che non ne esistano, rifiutare un figlio a cui non saper dare risposte, non volerlo condannare a tutto questo. Non riconosco me stessa, non riconosco niente. Mi sto perdendo, me ne sto andando.

lunedì 17 giugno 2013

Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto.
"E ti dico ancora: qualunque cosa avvenga di te e di me, comunque si svolga la nostra vita, non accadrà mai che, nel momento in cui tu mi chiami seriamente e senta d'aver bisogno di me, mi trovi sordo al tuo appello."

[Hermann Hesse]

venerdì 17 maggio 2013

Responsabilità. Amore. Desiderio.Conoscenza. Futuro. Paura. Dolore. Solitudine, solitudine, solitudine.

Morte.

giovedì 16 maggio 2013

Vorrei parlarti ancora a volte, quando torno a casa a piedi la sera e solo i lampioni fanno un po' di luce, e mi domando se ci siamo mai compresi fino in fondo o se abbiamo solo voluto fingere di averlo fatto. Ma io continuo a crederlo, o a volerlo credere, che sì, qualcuno mi abbia parlato davvero, ascoltato davvero, capito davvero. Che quel qualcuno esista, anche se solo nel ricordo, anche se solo nel mio pensiero.
Non sono più la stessa, anche se la mia essenza è sempre lì, come un fiore che rispunta ogni primavera. Forse sono solo più consapevole, più disillusa, ma è questo che accade ai saggi prima di vedere la luce, no?
E quando arrivo al mio cancelletto nero, solo questo vorrei dirti: sono diversa.

lunedì 13 maggio 2013

Avrei bisogno di parlarne, ma forse no. Forse è meglio così, lasciare tutto il groviglio dei pensieri, misterioso e incomprensibile anche a me stessa, nella profondità di me. Preservare questa ricchezza finchè non sarà matura abbastanza per confrontarsi col mondo, finchè non sarà chiara a sufficienza. Solo tu resti ai mortali dopo la caduta di tutte le illusioni, o Conoscenza infinita. Solo tu, forse ahimè un'altra illusione, sei capace di distrarmi davvero dal mondo e dalla sua fredda crudezza, dal suo menefreghismo, dalla sua insensatezza. Le immagini della realtà mi ritornano indietro opache, hanno perso la lucentezza di un tempo, quando tutto era splendente come la mia speranza, come la mia fede nella vita. Capita di rado, in questo mondo dominato dalla disinformazione e dalla superficialità di trovare scritti davvero profondi e interessanti, che ti facciano sentire un po' meno sola mentre arranchi, ma quando accade ti donano un sollievo unico. Vorrei conoscere, conoscere tutto e poi morire, perchè nessun uomo può sopportare davvero il carico di cui si ubriaca e che cerca con ardore fino all'autodistruzione.
Non mi riconosco, come è sempre accaduto del resto, non sono d'accordo con la me stessa del giorno prima, formulo un'ipotesi che poi confuto con convinzione.
Amo e odio la vita, piango e rido amaramente rendendomi conto che è tutto distrazione dal nulla assoluto ed eterno che ci avvolge. Disorientata, vivo ancora, un giorno ancora.
"Chi è stato torturato rimane torturato. (...) Chi ha subito il tormento non potrà più ambientarsi nel mondo, l'abominio dell'annullamento non si estingue mai. La fiducia nell'umanità, già incrinata dal primo schiaffo sul viso, demolita poi dalla tortura, non si riacquista più."

[Jean Amery]

venerdì 3 maggio 2013

Hic et nunc.
Non ci saranno più. Forse domani o fra un anno. Magari fra dieci. Ti torneranno in mente un giorno. Sono loro, i quieti personaggi della tua vita di oggi. Sono tanti e tutti diversi, e compongono a modo loro il puzzle, il tuo personalissimo puzzle. Sono tuo padre e tua madre che vanno a lavoro, e che un giorno vedrai invecchiare, sono la tua compagna di banco, di cui apprezzi la compagnia senza darti troppa pena ma che ti allieta le giornate, sono il custode della tua scuola, che ogni mattina ha un sorriso e un saluto per te, di cui un giorno dimenticherai il nome, sono il gatto che mi aspetta ogni sera in giardino ma che quando mi vede mi guarda negli occhi e scappa, sono il farmacista e il pasticcere di piazza dell'unità, che ogni giorno, cascasse il mondo, tirano su i bandoni delle loro attività alle otto meno cinque, sono il professore che tutti prendiamo in giro ma che per questo fa parte della famiglia, sono la stanza arruffata che ti abbraccia ogni notte e il disordine che ti mancherà quando sarai adulto. Tutto questo, tutto questo non è che un'ombra, non è che un effimero alito di vento, una foglia di fine estate pronta a capitolare giù. Il padre e la madre consumeranno l'ultimo fiore della loro età, la compagna di banco scomparirà nella massa anonima dei "conoscenti", il custode si trasferirà e il gatto un bel giorno non si presenterà più all'appuntamento. Il farmacista e il pasticcere se ne andranno in pensione e i locali della loro attività saranno uniti a formare un fast food, il professore cambierà scuola e non ricorderà più il tuo viso, e infine anche la tua stanza, con tutto il suo disordine, sarà inghiottita dal futuro.

Eravamo a pochi metri, quando sono entrata nel cortile della biblioteca. Sedeva a un tavolino del bar, con degli amici. Era lei, ne sono sicura, era lei. Non che mi sia mai sembrata particolarmente brillante devo dire, ma ciò che mi ha fatto provare il vederla non aveva niente a che fare con lei. O meglio, aveva a che fare, ma solo di striscio  Avrei voluto fermarmi, salutarla, sentirla parlare di ciò che non posso più vedere, di ciò che non posso più vivere, delle persone che non posso più vedere. A volte la vita ti passa accanto e non sembra neppure reale. Ti rimanda l'eco di profumi lontani, di luoghi antichi nella memoria, di vecchie canzoni e sere infinite, di audaci riflessioni e di amici perduti. A volte, a volte la vita lo fa.

giovedì 2 maggio 2013

domenica 28 aprile 2013

Come capiamo se qualcosa che ci manca è sintomo di un bisogno reale o solo un'antica nostalgia di saggezza?
Come si decide quando buttarsi e quando rimanere fuori dal gioco? Quand'è che diventa troppo?
La corda, la corda si tira e si tira e un attimo prima sei più vicino alla metà, l'attimo dopo è tutto daccapo e hai perso ogni vantaggio. in ogni momento devi decidere, ponderare, calibrare la tua mossa e... all in o lasciare?
Sempre a un passo dalla vita, sempre a un passo dalla morte.
C'est la decadence.

giovedì 25 aprile 2013

Kintsugi, letteralmente "riparare con l'oro", è una pratica giapponese che consiste nell'utilizzo di oro o argento liquido per la riparazione di oggetti in ceramica, usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti. la tecnica permette di ottenere degli oggetti preziosi: ogni ceramica riparata diventa irripetibile per via della casualità con cui la ceramica può frantumarsi.
Concetto filosofico per cui un oggetto può diventare molto più bello una volta rotto e riparato.

mercoledì 24 aprile 2013

Percorreremo insieme le vie che portano all'essenza?

lunedì 22 aprile 2013

Si cresce, si cambia, si invecchia o semplicemente ci dimentichiamo di chi siamo stati, ci induriamo fino a perdere i connotati originali. A volte accade dopo aver visto una Medusa, che si diventa di pietra, altre volte lo dobbiamo all'azione del tempo, alla codardia dell'età adulta, alla ripetizione di ogni gesto giorno dopo giorno. Poi ci si ferma un secondo, ci si guarda alle spalle e scorgiamo in lontananza l'antico ricordo di chi eravamo. Allora ci soffermiamo ad osservarlo meglio, tentando di ricostruire brandelli di ricordi e di frasi, di gesti grandiosi e di giornate infinite. Ci tornano sempre in mente l'audacia, il coraggio, la forza e la superbia di chi non conosce il dolore, di colei per il quale ad ogni giorno segue un altro giorno ancora tutto da scoprire. Per quanto possiamo essere stati sciocchi e avventati allora, non abbiamo mai rimorsi al riguardo, ci innamoriamo di nuovo di quell'io che non temeva il dolore, di alcun genere, di quell'io che diceva sì alla vita anche quando tutti credevano che stesse dicendo no, inconsapevole e spensierato di fronte al mondo. Si diventa di pietra, sì, e chissà se esiste acqua o balsamo che possa ammorbidirci e scioglierci ancora, farci vivere una seconda volta la vita vera.

domenica 21 aprile 2013


[Saturno che divora i suoi figli, Goya]

"Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze!"

[Così parlò Zarathustra, Nietzsche]

giovedì 18 aprile 2013

Tout les bateaux vont a l'hazard pour rien

mercoledì 17 aprile 2013

Ci sono momenti in cui ti rendi conto che solo un miracolo o una disgrazia potrebbero salvarti. forse solo un miracolo, l'imprevedibile che non puoi stimare tra le possibilità di questa vita e i se di questo mondo. Perchè ciò che è calcolabile, tutto ciò che si può prevedere, studiare, indagare, tutto questo ti lascia solo con un gran senso di niente. Un gran senso di scherno. Sì, perchè la nostra situazione umana è tutta tragicomica, autoironica e priva di alcun senso. Tutto è relativo, tutto è in cambiamento, ma, per quanto si possa assumere prospettive differenti o sperare in un domani diverso, ci rendiamo benissimo conto che niente, e dico niente, tranne un miracolo, potrebbe cambiare questa tragica verità: non c'è niente dietro le quinte, non ci sono effetti speciali da vedere, nessun deus ex  machina, niente niente niente. Forse ciò che caratterizza il saggio è proprio questo, l'accettazione per me impossibile ma inevitabile e fatale di ciò che ci si palesa davanti agli occhi. .
Sono in confusione, disillusa da tutto ciò che credevo vero, reale, valido. Dopo aver assistito per un po' allo spettacolo mi sono affacciata dietro al sipario e ho visto che le figure erano solo ombre.
 E allora non mi resta che morire, drogarmi o cercare qualche altro poveraccio con cui condividere il percorso.

giovedì 28 marzo 2013


"Mare dentro, mare dentro
senza peso nel fondo, dove si avvera il sogno
due volontà fanno vero un desiderio nell'incontro;
il tuo sguardo, il mio sguardo
come un'eco che ripete senza parole
più dentro, più dentro!
fino al di là del tutto
attraverso il sangue e il midollo.
Però sempre mi sveglio, e vorrei essere morto
per restare sempre preso
nella fitta trama dei tuoi capelli."

lunedì 25 marzo 2013

mercoledì 6 marzo 2013

"Tardi ti amai Signore, eri con me ma io non ero con te"

[Sant'Agostino]

martedì 5 marzo 2013

Lascio agli amici gli anni felici delle più audaci riflessioni

[Battiato, Testamento]

lunedì 4 marzo 2013

"Chi crede d'essere l'unico saggio, d'avere lingua o senno sopra tutti,
prendilo, frugalo: ci trovi il vuoto.
E anche se si è sapienti, non c'è nulla di male a lasciarsi convincere, a desistere.
Vedi: dov'è impetuosa la corrente, gli alberi che si flettono
conservano la chioma indenne; gli alberi che si oppongono
muoiono sradicati.
Rinuncia alla tua rabbia, mostra che sai cambiare."

[Sofocle, Antigone]

mercoledì 20 febbraio 2013

"Udirono poi la presenza del Signore Iddio, il quale passeggiava per il giardino alla brezza del giorno, e Adamo e sua moglie si nascosero dalla faccia del Signore Iddio fra gli alberi del giardino. Ma il Signore Iddio chiamò Adamo e gli domandò: - Dove sei?- Egli rispose: -Ho sentito la tua presenza nel giardino ed ho avuto paura, perchè ero nudo e mi sono nascosto-. Il Signore riprese: -Chi ti ha fatto conoscere che eri nudo? Non hai forse mangiato dell'albero che ti avevo proibito di mangiare?- Adamo rispose: E' stata la donna che tu mi hai dato per compagna che mi ha presentato del frutto dell'albero ed io ne ho mangiato-."

Genesi 3,8-13

giovedì 7 febbraio 2013

Ti davi un attimo, e poi ti nascondevi bene.
Le donne: mi piacevano i colori dei loro vestiti; il loro modo di camminare; l'espressione crudele di certe facce; qualche volta la bellezza quasi pura di altre, completamente e deliziosamente femminili. Ci fregavano sempre, le donne, pensavano a noi, si concentravano, studiavano, decidevano se prenderci, scartarci, cambiarci, ucciderci o semplicemente lasciarci. Alla fine non aveva molta importanza; qualunque cosa facessero, finivamo soli e picchiati nel cervello.

[Cherles, Bukowski]

martedì 5 febbraio 2013

Non siamo morti ancora, finchè ci resta qualcosa in cui credere.
"Uno ci prova a riallacciare i rapporti. Poi arrivi a un certo punto in cui ti stanchi, e l'unica cosa che riallacci sono le scarpe. Per andare via."

lunedì 4 febbraio 2013

Il dolore è il prezzo di ogni esperienza.
Adesso è a me che manca l'amore. L'amore per questa bella terra, per le persone gentili che ci abitano, per i tramonti rossi e per le poesie che danno speranza. Mi manca la persona che a volte riesco a essere, che guarda al mondo come a casa sua e che ha ancora la passione che la fa piangere, quando si rende conto che la gente è sciocca e meschina, che ognuno tira al suo e che le persone si uccidono da sole. Sono tutti così indifesi di fronte alla vita, siamo tutti così indifesi di fronte alla vita.

Soyez realistes, demandez l'impossible.


domenica 3 febbraio 2013

"Ma capita, per ironia della sorte, che ognuno di noi è così complesso e ha così tante sfaccettature da ritrovarsi nella condizione in cui qualunque scelta faccia, farà soffrire una parte di sè. ogni scelta porta con sè la perdita di qualcosa, scegliere qualcosa significa perderne un'altra. [...] A questo è condannato (?) l'uomo: alla scelta."
Una persona non basta.

venerdì 1 febbraio 2013

"Ecco il fuoco e la legna, soggiunse Isacco, ma l'agnello per l'olocausto dov'è?"
Mai domanda fu più pertinente, amico mio! Il punto, in fin dei conti, non ha a che fare con la religione, il credo o la fede. o meglio, ha a che fare con una fede, ma non quella che intendono molti. Il primo figlio incazzato della storia, il povero Isacco, mi sosterrà in questo discorso, ne sono certa, e se qualcuno dei lettori è padre, o figlio (e questo è ovvio) si sentirà toccato sul vivo, quando mi trovo a chiedere "se tu fossi Abramo, uccideresti Isacco? e il bello è che ci sono ancora persone che mi rispondono di sì...e forse hanno anche ragione, guarda cosa mi tocca dire.
ok, andiamo per ordine e impostiamo un discorso logico coerente, o insomma, almeno proviamoci. le possibilità di Abramo sono due: o uccide Isacco e rende gloria al signore (sì, signore con la minuscola), o risparmia Isacco, sangue del suo sangue, innocente figlio di dio anch'esso e perde così la fiducia del signore. qualcuno subito alzerà la mano saccente e mi farà notare che dio è dio e che Abramo non ha possibilità. e questo non è vero, nè intellettualmente onesto da dire. Abramo compie la sua scelta, ma la cosa più bella è che nella Bibbia, come nel cuore del patriarca, non c'è spazio per l'amore per il figlio, per la paura, la sorpresa. e forse questo è bello da un certo punto di vista, è bello e invidiabile perchè credo che nessuno avrebbe affrontato la questione con tanta fermezza... o leggerezza. Ma non di meno agghiacciante.
cioè, piano piano piano! quest'uomo uccide il figlio, andando contro a ogni norma etica, morale, umana o che altro, per un dio? beh, direi che la conclusione arriva da sè, un dio incomprensibile e assenteista ce lo meritiamo.
ad alcuni la mia conclusione parrà avventata e quanto meno azzardata. come fai tu a essere così sicura della tua scelta, a disobbedire al volere di dio? ve lo dico io, come si fa. si fa che ci si guarda dentro e ci si chiede cosa ci resterà di noi, una volta ucciso Isacco. e la risposta non può che essere vergogna. se Abramo avesse ucciso Isacco e fosse stato minimamente umano non avrebbe più potuto guardarsi, che dico allo specchio!, nel riflesso di un pozzo!
adesso però giriamo il discorso e al posto di dio ci mettiamo ciò in cui io credo, il mio pantheon personale, fatto di giustizia, etica, amore. In primo luogo nessuno di questi dei mi chiederebbe mai una cosa del genere, e seconda di poi, se accettassi di uccidere il mio Isacco non bestemmierei forse contro di loro?
ora dico, ma possibile che Abramo non ci abbia pensato a questa contraddizione in termini?
vabe, tralasciamo che è tardi.
Non esistono miti, fedeli a sè stessi. Gli dei possiamo continuare a guardarli nello specchio o finalmente renderci conto che altri non siamo che noi, in ogni momento in cui non scendiamo a compromessi, in ogni momento in cui ci sacrifichiamo (invece che Isacco(ormai gli fischieranno le orecchie)) e decidiamo di diventare gli eroi che ammiriamo. Gli dei siamo noi che non tradiamo il figlio neppure per un dio.

giovedì 31 gennaio 2013



Pensieri contrastanti.

lunedì 28 gennaio 2013

Ciò che non abbiamo osato, abbiamo certamente perduto.

[Oscar Wilde]

domenica 27 gennaio 2013

Ma quanto vive l'uomo?
Vive mille anni o un solo?
Vive una settimana o più secoli?
Per quanto tempo muore l'uomo?
Che vuol dire per sempre?

[Pablo Neruda]

sabato 26 gennaio 2013

"Fidati di chi cerca la verità, ma diffida sempre di chi dice di averla trovata"

La verità, questa sfuggente donna col volto a metà tra bello e terribile, che ci inganna e ci prende in giro, ronzandoci attorno senza mai rivelarsi. E ci costringe a dire che esistono solo verità parziali, relative e soggettive, per trovar pace per il nostro animo... Chi sei? e dove ti nascondi, ma soprattutto perchè? dà sollievo ai miei occhi stanchi di cercare nel buio, anche tenue, ma che sia luce!

lunedì 14 gennaio 2013

"Heu quotiens fidem
mutatosque deos flebit et aspera
nigris aequora ventis
emirabitur insolens,
qui nunc te fruitur credulus aurea,
qui semper vacuam, semper amabilem
sperat, nescius aurae
fallacis. Miseri, quibus
intemptata nites."

"Oh quante volte piangerà la promessa e la mutata volontà divina, ed inesperto guarderà stupito il mare gonfio per i venti neri, lui che ora gode illuso il tuo splendore, lui che ti spera sempre disponibile, sempre dolce, e non conosce l'incertezza del vento. Miseri coloro per i quali tu splendi sconosciuta."

.

venerdì 4 gennaio 2013

"Del resto, per tutti gli avvenimenti che nella vita e nelle sue contrastate situazioni riguardano l'amore, la miglior cosa è non cercare di capire, perchè in quello che essi hanno di inesorabile come di insperato sembrano retti da leggi magiche più che razionali. quando un uomo multimilionario, e ciononostane pieno di fascino, viene liquidato da una donna povera e senza attrattive con la quale viveva, e nella sua disperazione chiama in aiuto tutte le potenze dell'oro e mette in moto tutte le influenze della terra, senza riuscire a farsi riprendere, è meglio, di fronte all'invincibile ostinazione della sua amane, supporre che il Destino voglia schiacciarlo e farlo morire d'una malattia al cuore piuttosto che cercare una spiegazione logica. quegli ostacoli contro cui gli amanti devono lottare, e che la loro immaginazione sovreccitata dalla sofferenza cerca invano d'indovinare, risiedono a volte in qualche singolarità di carattere della donna che essi non possono richiamare a sè, nella sua stupidità, nell'influenza acquisita su di lei e nei timori suggeritile da persone sconosciute all'amante, nel genere di piaceri che ella domanda momentaneamente alla vita, piaceri che nè l'amante, nè le sue ricchezze possono offrirle. in ogni caso l'amante è in posizione svantaggiata per conoscere la natura degli ostacoli che l'astuzia della donna gli nasconde e che il suo giudizio, falsato dall'amore, gli impedisce di valutare esattamente. essi somigliano a quei tumori che il medico finisce per circoscrivere, ma senza averne individuato l'origine."

[Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust]

giovedì 3 gennaio 2013

Provo compassione per lui, anche se è mio nemico, perchè è infelice, perchè è aggiogato a una maligna follia, e io penso al destino di lui non più che al mio: lo vedo, noi che viviamo non siamo altro che spettri o vana ombra.

[Aiace, Sofocle]

Me

Me


Archivio blog