venerdì 3 maggio 2013

Hic et nunc.
Non ci saranno più. Forse domani o fra un anno. Magari fra dieci. Ti torneranno in mente un giorno. Sono loro, i quieti personaggi della tua vita di oggi. Sono tanti e tutti diversi, e compongono a modo loro il puzzle, il tuo personalissimo puzzle. Sono tuo padre e tua madre che vanno a lavoro, e che un giorno vedrai invecchiare, sono la tua compagna di banco, di cui apprezzi la compagnia senza darti troppa pena ma che ti allieta le giornate, sono il custode della tua scuola, che ogni mattina ha un sorriso e un saluto per te, di cui un giorno dimenticherai il nome, sono il gatto che mi aspetta ogni sera in giardino ma che quando mi vede mi guarda negli occhi e scappa, sono il farmacista e il pasticcere di piazza dell'unità, che ogni giorno, cascasse il mondo, tirano su i bandoni delle loro attività alle otto meno cinque, sono il professore che tutti prendiamo in giro ma che per questo fa parte della famiglia, sono la stanza arruffata che ti abbraccia ogni notte e il disordine che ti mancherà quando sarai adulto. Tutto questo, tutto questo non è che un'ombra, non è che un effimero alito di vento, una foglia di fine estate pronta a capitolare giù. Il padre e la madre consumeranno l'ultimo fiore della loro età, la compagna di banco scomparirà nella massa anonima dei "conoscenti", il custode si trasferirà e il gatto un bel giorno non si presenterà più all'appuntamento. Il farmacista e il pasticcere se ne andranno in pensione e i locali della loro attività saranno uniti a formare un fast food, il professore cambierà scuola e non ricorderà più il tuo viso, e infine anche la tua stanza, con tutto il suo disordine, sarà inghiottita dal futuro.

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