martedì 7 febbraio 2012

Volevo accostare la tua bellezza come persona ad un qualcosa di materiale, ma non rende mai come le cose astratte che ci fanno vivere davvero. Tu, la tua essenza, superano l'incognito, che ci fa essere curiosi, la paura della morte, che ci insegna a vivere, il dolore, che ci fa crescere ed apprezzare e l'amore, che ci rende, anche se talvolta per qualche istante, immortali.

sei stato sempre capace di dire cose favolose e stupefacenti, capaci di incantare una donna in 5 minuti, ma sempre poco capace nel dimostrarle, sempre troppo poco...

lunedì 6 febbraio 2012

Donne, piccoli mondi a parte
essenza della terra
siamo preziose, come candide perle non ancora scoperte
siamo incostanti, come il volo di leggiadre farfalle
siamo fragili, come foglie in autunno
abbiamo cuori profondi, come oceani immensi
in grembo portiamo la vita
siamo fiori, all’ombra di possenti querce e lottiamo ogni giorno,
frementi di vedere il sole.
Sai, l’altro giorno ho incontrato Dio.
Non oso dirti com’è. Non ci crederai, è Donna.
Ti parrà impossibile, ma è Nera
.

(Stefania Noce)
come si fa? come si fa a mettere tutti d'accordo? come si fa a mantenere le amicizie, a non farsi deludere, a non deludere? come non piangere, quando piano piano si insinua il vuoto al posto delle persone ormai lontane nello spazio e nel tempo. cosa resta quando un'amore finisce così male? a cosa serve innamorarsi quando poi non ti ritrovi niente in mano, se non ricordi tristi e lacrime. a cosa sono serviti anni di inseguimenti, di lotte, di urla e dolore? niente, solo incubi e colpe, solo assenza e lontananza, non fisica, ma mentale. quella lontananza di cui ti accorgi quando le parole dell'uno divengono incomprensibili per l'altro, quando guardandosi negli occhi si capisce che si è persa la voglia, si è persa l'energia necessaria, si è persa la complicità; restano solo due persone con un pugno di ricordi in tasca.

"in questi giorni lo guardo e mi sembra un estraneo, come se non lo conoscessi affatto. mi sento continuamente in colpa quando sto con lui. più mi infastidisce più mi vengono sensi di colpa, più ho sensi di colpa e più mi infastidisce. è sempre stato così con lui. molte volte, senza un vero motivo, sento l'impulso di chiedergli scusa."

"inizio a chiedermi se non sia colpa mia, magari non mi so accontentare, forse sto inseguendo un sogno di perfezione che non può essere raggiunto nella realtà. infondo lui è una brava persona e dovrei imparare ad essere meno esigente, emotivamente più autonoma e adattarmi un po' di più. cerco di pensare che sia solo una crisi passeggera. mi accuso di non amare abbastanza e mi riprometto di amare di più, come se tutto si potesse risolvere amando più intensamente. e allora non so nemmeno io dove trovo altra forza, investo nuovamente tutto nell'illusione di trasformare la menzogna in verità. ci vuole molta energia per inventarsi un presente quando il futuro sembra più una minaccia che una speranza."


giovedì 2 febbraio 2012

E torno a chiedermi, ancora una volta, cosa vuol dire essere grandi?

GO and catch a falling star,
Get with child a mandrake root,
Tell me where all past years are,
Or who cleft the devil's foot,
Teach me to hear mermaids singing,
Or to keep off envy's stinging,
And find
What wind
Serves to advance an honest mind.

va e prendi una stella cadente,
metti in cinta una mandragola,
dimmi dove sono tutti gli anni passati
o chi ha spaccato il piede del diavolo.
insegnami ad ascoltare il canto delle sirene,
o a tenere lontane le fitte dell'invidia,
e trova
quale vento
serve a conservare una mente onesta.

forse la cosa più difficile, come dice Donne, è proprio questa, conservare una mente onesta, al di là di tutte le ingiustizie, gli sbagli, i ricordi, conservare una mente onesta.
ogni pecorella, alla fine, torna all'ovile; anche solo per ricordare com'era e cosa l'ha fatta allontanare. cosi, come ogni volta che mi sento malinconica o nostalgica, o solo confusa torno qua, tra i miei pensieri più antichi, fra le mie sofferenze più atroci, che ormai sento come mie compagne, ricordi di tutte le battaglie vinte.scivola scivola scivola. tutto nella mia testa, davanti ai miei occhi scivola nel ricordo di ciò che è stato. le parole dette, i pensieri, le colpe degli uni e degli altri. ma più di tutto riaffiora il dolore, il mio, il suo. e quando scopri che la persona che hai ferito sanguina ancora in silenzio, nascosta in un guscio, ti si smuove qualcosa dentro. non sai definirlo, nè lo percepisci distintamente, ma lo senti, infondo al cuore, infondo all'anima il ricordo respira l'aria stagnante dei giorni lontani cristallizzati nel tempo dall'intangibilità del passato. le mani intrecciate, le teste accostate, le attese, i pianti nel vederlo andare via e poi l'ombra, i giorni da dimenticare, le litigate e di nuovo i pianti, ma questa volta senza più il sollievo alla fine delle lacrime, infondo a tutto, poi, l'assenza. a volte la musica vale più di mille discorsi, e mi perdo nelle reminescenze di note quasi dimenticate, note tristi o malinconiche, che tessono un'ombra mai vecchia nei miei occhi. finite le domande, finite le risposte. solo il silenzio del passato, delle immagini bloccate nella memoria non finisce mai.

Me

Me