martedì 1 giugno 2010

oggi voglio parlare di ciclicità, voglio parlare di fragilità, voglio parlare di me. c'è un incantesimo crudele, una macchia d'aria, che nascondendosi agli occhi dei più si muove, di continuo. il suo moto non è lento, non è frenetico, è incessante, ripetitivo, persecutorio. a volte si sposta da una persona all'altra, a volte si estende sul capo di tante, le contamina tutte. e una volta contaminate è per sempre, è qualcosa che si infiltra dentro, come un tumore, diviene parte formante del tuo inter corpo e si insedia in ogni cellula. tu diventi Lei. ti ha trasformato, ti ha modellato a suo piacimento e tu sei il suo strumento contro di te. Lei non è concreta, ma riesce a trasformarti gli occhi e il cuore. Non ti fidi più di te, perchè tu non sei più affidabile. Hai perso il controllo sul tuo umore, sulla paura, sulle tue stesse reazioni. Lei decide per te e tu impari ad amarla, ad odiarla. La sfidi, la assecondi. e Lei arriva a costituire il tuo tutto. E il resto passa sullo sfondo. E' una protagonista superba e decide che vuole essere la sola sul tuo palcoscenico. Cominci ad avere paura ogni giorno, quando si fa sera, quando ti svegli e ti rendi conto di essere costretto a vivere, quando ti trovi bloccato a metà del giorno senza rimpiangere il mattino nè desiderare la sera. burattino inerme in un paio di fredde mani ossute, ma tuttavia via così potenti. Tu obbedisci.

Me

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