sabato 13 giugno 2009

dopo tqnto attendere finalmente anche la scuola ha dato forfè e ha chiuso i battenti. come spesso accade mi sono ritrovata a contemplare il passare degli ultimi giorni senza rendermene realmente conto e la fine, come inaspettata mi ha trovata impreparata.
sono giorni che cerco un lavoretto per l'estate, un'occupazione che mi impedisca di sentirmi inutile, pigra e senza scopo. ma non voglio tornare a lavorare dai miei. so che sono i miei genitori ma mi sembra di ricevere la carità e invece io cerco un lavoro per acquistare dignità, non per perderne. oggi infine mi sono decisa. ho stampato un curriculum scritto da me e mi sono diretta verso "Brandy", un negozio del centro che cerca una commessa. ero agitata all'idea di farlo davvero: consegnare quella cartelletta blu equivaleva a mettermi in gioco davvero, rendere concreti i progetti e le speranze. Poi, sull'autobus, mentre ascoltavo la musica con l'ipod nelle orecchie, un vecchietto grasso e sudato mi ha rivolto la parola. voleva farmi i complimenti per la mia elaborata pettinatura a nido d'ape. - dovresti fare dei concorsi per pettinature così, davvero carina. tanto si prova, e se va male si torna a casa, ma almeno ci si è provato.- al di là dei concorsi per aspiranti parrucchieri e i blaterii su concorsi e capelli, il discorso aveva un suo senso, e sul momento non ho potuto fare a meno di considerarlo un segno. e anche se so che da Brandy non chiameranno mai, per via dell'età, delle molte candidate e di moltre altre ragioni, sono felice di averci provato. e qui ci vuole un "repetita iuvant" come ama ripetere la mia prof di latino e greco, la Tamba. chissà che a forza di provare, non imbrocchi una volta la strada giusta.

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