lunedì 2 marzo 2009

something about me

Eccomi! appena tornata da scuola. sì, lo so è molto presto per essere già a casa ma la spiegazione sta nel fatto che frequento il liceo classico e le lezioni terminano alle 12.05. il tempo di raccogliere le mie cose e sono già alla fermata dell'autobus sotto scuola. mezz'ora di traffico ed arrivo a casa, dove cinque stanze troppo grandi e troppo ingombre di inutilità (padre, madre compresi) mi attendono silenziose. Apprecchio la tavola e metto su l'acqua per la pasta dei miei e di mio fratello. preparo qualcosa di non troppo calorico, senza sale per l'ipertensione di mio padre e senza troppi condimenti per le fisse salutiste di mia madre da me ereditate. Passa poco che tornano mio padre e mia madre perennemente arrabbiati e nervosi che discutono in modo acceso ancora prima di infilare la chiave nella toppa. Il tempo di un saluto e sparisco nelle altre stanze, al computer, dove il mio mondo mi aspetta, evitando di pochi secondi i rimproveri di mia madre riguardo a ciò che ho preparato e a come l'ho preparato.Fortuna che in casa mia siamo tutti molto frettolosi e il pranzo dura poco, giusto il tempo delle lamentele da parte del capotavola e gli sbuffi della sua consorte. sì, siamo una famiglia strana e un po incasinata, con mille complessi superati già negli anni '80, che dettano legge come unici principi per una vita all'insegna della giustizia e della corretteza oltre che unica via per la realizzazione. la stessa realizzazione che non riesco, per quanto mi sia sforzata fin dall'infanzia di trovare in almeno uno dei miei genitori. ognuno vive per conto suo maledicendoci a turno e litigando di continuo, o semplicemente odiandoci in silenzio. i frutti di tutto ciò sono una macedonia di problemi, solitudini e bizzarre stravaganze: mio padre, uomo dai saldi principi scout con una visione ad angolo acuto della vita; mia madre, donna insicura nella sua presunzione di forza, incapace di dirigere la propria vita nella direzione desiderata, che si consola illudendosi con stupide scorciatoie; mio fratello, sedicenne, quasi diciassettenne solo, appassionato di matematica e incapace di intrecciatre rapporti sociali che oltrepassino la "civile" convivenza; ed io, che già da sola sono tutt'un programma. Ma non è necessario che mi opresenti già adesso, avrete tempo di conoscermi e di apprendere quanto complessa e sorprendente possa essere la mente umana, specialmente la mia.

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