Un anno è volato, dall'ultimo agosto. E solo oggi me ne sono resa conto. Di quante cose sono successe, di quante cose ho fatto, di quanto sono cambiata. La fame, l'università, la solitudine costante, una persona nuova che ha cambiato tutto. Ho imparato a combattere ancora di più, a rimanere delusa e a ricominciare da capo, a essere testarda, costante, inarrestabile. Ho imparato a riconoscere la mia debolezza, la mia umanità in cammino. Ho imparato cosa significa sentirsi traditi, amati come la cosa più bella del mondo, dimenticati, cacciati. Ho imparato cosa significa il lavoro, la fatica, gli sforzi che non vengono ripagati e quelli che alla fine, in fondo alla corsa, vengono premiati. Sono io, sono me. E passo dopo passo si delinea la donna che cerco in me.
E ogni passo fa più paura, e ogni passo è più eccitante. E io nel mezzo a remarenella tempesta e nel tempo bello, posso solo farmi i complimenti, concedermi una carezza e ricordarmi che in tutto questo, la persona che ha fatto queste cose, che è arrivata fin qui, beh quella persona sono io.
Mare dentro, mare dentro, senza peso nel fondo, dove si avvera il sogno. Due volontà fanno vero un desiderio nell'incontro. Il mio sguardo, il tuo sguardo, come un'eco che ripete senza parole: più dentro, più dentro! Fino al di là del tutto, oltre il sangue e il midollo. Ma sempre mi sveglio e vorrei essere morto, per restare sempre preso, con la mia bocca, nella fitta trama dei tuoi capelli.
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